Sono Paolo Quinzi, artista.
Quando le cose, le persone, prendono l’iniziativa di venirmi incontro, poi qualcosa nasce, di non previsto. Del resto già quel che ho visto non era prevedibile. Non basta mai: quel che vedo sembra ripeterlo in continuazione. Io stesso sono un’opera, e non mi basto mai.
Assisto al modo in cui l’opera va realizzandosi, per conto suo, che neanche il calcolo di chissà quali obbiettivi, che grazie a Dio rimangono ignoti e quindi misteriosi. Mi superano.
Nasce una nuova giornata e una nuova opera, che non so dove porterà: non basta – dice – e ti sfuggo, perché altro rivelo e nascondo.